Fra Mosca e Berlino

uno spettacolo ideato, interpretato e diretto Julia Borretti | Titta Ceccano

scene e disegno luci Jessica Fabrizi

suoni Laura Fabriani

collaborazione artistica Ignazio Gori

dal progetto Materiali Müller

È l’ottobre del ’41, una bambina tedesca gioca tra le macerie della guerra e aspetta il rientro di suo padre dal fronte, un comandante russo teme che la paura si impadronisca dei suoi uomini e ordina la fucilazione di un disertore, nella steppa gelata risuonano canzoni d’amore.

Lo spettacolo che si muove tra due diversi piani di narrazione, lasciando lo spettatore libero di seguire secondo un proprio personale montaggio, mette in scena un incontro impossibile, o meglio possibile solo nel tempo del ricordo e nello spazio della memoria: quello fra la bambina costretta a crescere in fretta e che porta con sè il cuore segreto della storia ed il comandante accecato, moderno Edipo schiacciato dal flusso delle proprie parole.

Il lavoro che parte da un brano mülleriano, Ouverture Russa, per contaminarsi con la letteratura di guerra e con vari materiali biografici qui utilizzati come scrittura di scena, è una riflessione sulla Storia e sull’Uomo.

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